Quanto dura la guaina ?
Durata delle membrane bitume distillato polimero

Molto spesso viene rivolta la domanda:
“Ma quanto durano le membrane?”
 

(Stratigrafie in allegato a questo posst, scaricabili in basso)

Jon-Duri Vital, architetto e fisico della costruzione, membro del SIA, organo normativo dell’associazione degli Ingegneri e Architetti svizzeri, nel 1994 ha concluso una ricerca, durata 16 anni, sui sistemi di impermeabilizzazione e isolamento termico dei tetti piani costruiti in Svizzera nella quale l’autore affronta la problematica della durata del tetto piano e spiega secondo quali criteri il committente della costruzione deve valutare i tetti piani fornendo indicazioni e raccomandazioni utili per quanto riguarda la scelta, la manutenzione e il risanamento.

Jon-Duri Vital è anche direttore della Divisione Costruzione e Immobili della Direzione Generale delle Poste e Telegrafi svizzera e ha avuto modo di esaminare più di 280 tetti piani con difetti. La ricerca affronta anche il problema della durabilità dei fogli impermeabili di diversa natura suddivisi in fogli bituminosi, fogli sintetici del tipo più diffuso in Svizzera e membrane bitume polimero. La ricerca mette in rilievo che la durata del rivestimento impermeabile, se correttamente progettato ed applicato, più che dalla natura del manto impermeabile è strettamente dipendente dalla presenza o meno di una protezione efficace in grado di ridurre sia il regime di temperatura, incidente direttamente sull’invecchiamento del foglio e di conseguenza sul suo irrigidimento nel tempo, sia di concerto l’entità degli sbalzi termici a cui è soggetto, che influisce sul comportamento termomeccanico del manto nel suo complesso, e che è capace di causare dislocazioni e pieghe che alla fine provocano le infiltrazioni d’acqua.

L’analisi si basa sull’esame di tetti piani difettosi ma anche di tetti in buono stato di conservazione e l’autore enuncia le regole seguenti:

• I migliori risultati si sono ottenuti con i sistemi dove il manto è protetto, ad esempio tetti alla rovescia e tetti DUO e PLUS. Questi ultimi costituiti da una stratigrafia tradizionale composta da barriera vapore + isolante termico + manto impermeabile a cui si aggiunge un isolamento alla rovescia costituito da un polistirolo estruso ricoperto da una protezione pesante.

• Nel caso di sistemi migliorati definiti come PLUS l’isolamento alla rovescia è aggiunto ad una vecchia stratigrafia che è stata riparata e rimessa in ordine per prolungarne la durata.
• Per questi sistemi costruiti da più di 20 anni che a tutt’oggi non presentano alcuna alterazione l’autore stima una durata di 35-45 anni. • Nel caso di tetti normali, privi della protezione costituita dall’isolamento alla rovescia supplementare, l’autore dispone di molte esperienze e i difetti sono molto più numerosi.

• Quelli ricoperti di terra o di una cappa cementizia offrono una durata superiore di quelli ricoperti da ghiaia e di quelli privi di protezione alcuna.

 Ricerca inglese sulla durata dei manti impermeabili dei tetti piani

 Nel 1995 il British Flat–Roofing Council ha pubblicato i risultati di una ricerca sulla durata dei manti impermeabili dei tetti piani condotta dalla Napier University di Edinburgo su 680 coperture con un area media di 700 m2, di 16 tipologie stratigrafiche, per un totale di 475.000 m2.I manti impermeabili oggetto dello studio furono: manti in asfalto colato, 2 tipologie di multistrato a base di fogli bituminosi alternati a spalmature di bitume fuso, membrane bitume polimero elastomeriche e plastomeriche, fogli sintetici plastomerici ed elastomerici. Nel rapporto non è evidenziata la presenza o meno di una protezione pesante che si ritiene sia stata applicata sui tetti ricoperti con fogli sintetici mentre i sistemi di origine bituminosa appaiono essere privi di protezione salvo alcuni che sono stati pitturati.

La ricerca per quanto riguarda la durata, trattandosi di tetti di stratigrafia standard, ha fornito conclusioni simili alla ricerca svizzera: si stima in 20 anni la durata dei sistemi bituminosi multistrato tradizionali quando armati con tessuto non tessuto di poliestere e in più di 25 anni la durata dei manti eseguiti con membrane bitume polimero, fogli sintetici e mastice di asfalto colato.

Lo studio conclude con le seguenti aspettative di durata:


• Tetto piano rivestito con stratigrafia tradizionale (BV+Isolante+ manto impermeabile) dove il manto è costituito da membrane bitume polimero si prevede una durata di 25 anni con scarsa difettosità. Inferiore la durata degli altri rivestimenti impermeabili interessati dalla ricerca e afflitti da una difettosità superiore.

• Tetti giardino, terrazze, terrazze parcheggio con stratigrafia tradizionale per i manti con membrane bitume polimero si prevede una durata di 30 anni con un basso livello di difettosità. Inferiore la durata degli altri rivestimenti impermeabili interessati dalla ricerca e afflitti da una difettosità superiore

• Tetti alla rovescia e tetti DUO l’aspettativa di vita è di 45 anni indipendentemente dal tipo di manto impermeabile impiegato con nessuno o pochi difetti.

 Conclusioni

Le indagini fino ad oggi condotte sulla durata delle stratigrafie di copertura, ispezionando le coperture esistenti, hanno dmostrato che per valutare la durata di un sistema complesso, come lo è la stratigrafia di copertura, si deve abbandonare l’approccio “riduzionistico” a favore di un approccio “olistico” che esamini il sistema nel suo insieme e si è evidenziato che:

• La durata di un manto impermeabile non è direttamente proporzionale alle prove sulla variazione della flessibilità a freddo con l’invecchiamento conducibili in laboratorio sulla singola membrana impermeabile, che è solo un singolo componente della stratigrafia, come vorrebbe fare l’approccio tecnologico “riduzionistico”, lo dimostrano i risultati delle ricerche che

hanno preso in esame anche vecchi sistemi di impermeabilizzazione a base di bitume ossidato e a base di asfalto colato che hanno aspettative di vita di almeno 20 anni.
Si consideri che in laboratorio l’irrigidimento del bitume ossidato e dei materiali bituminosi non modificati con polimeri si manifesta in un tempo da 6 a 12 volte più veloce di un bitume modificato con polimeri eppure se il progetto e la posa sono corretti anche i vecchi sistemi durano a lungo.

• Il concetto di durata di un foglio impermeabile non va disgiunto dal sistema in cui è inserito, dalle interazioni con gli altri strati (supporto ed isolamento termico) e dalla presenza o meno di una protezione pesante che scherma l’irradiazione solare diretta, le escursioni termiche, l’azione del vento e della grandine e altre sollecitazioni meccaniche.
• La durata di un manto impermeabile è subordinata alla corretta progettazione della stratigrafia nel suo complesso, collegamenti compresi, e alla cura attenta e minuziosa della posa in opera specialmente rivolta ai punti singolari del tetto che sono spesso la sede principale delle difettosità. Le ricerche giungono a conclusioni simili, come pure una ricerca specifica condotta in Olanda su una membrana bitume polimero plastomerica prodotta da INDEX per quel mercato e applicata in monostrato, tutte concludono allo stesso modo che per una stratigrafia standard, priva di protezione, dove l’elemento di tenuta all’acqua è costituito da membrane bitume polimero l’aspettativa di vita è di 25 anni. Si prevedono durate superiori, da 30 a 45 anni, per le coperture provviste di protezione pesante, più efficace l’interramento a giardino pensile e la pavimentazione, meno la stratificazione in ghiaia, in questo ultimo caso è molto più efficace il sistema a “tetto rovescio” dove il manto impermeabile è protetto dallo strato di isolamento termico e lo strato di ghiaia è posto sopra di questo.

Si aggiunge a quanto sopra un nuovo concetto introdotto da un recente rapporto del CSFE (Chambre Sindacale Française de l’Etancheité), si tratta del DVT (Durata di Vita Tipica) di un manto impermeabile che non è corrispondente a quella del primo intervento e si sottolinea il fatto che la norma francese DTU della serie 43 indica la possibilità, nel corso della vita del manto impermeabile, di applicare un secondo se non addirittura un terzo rivestimento senza demolire l’esistente. In tal caso la CSFE stima che la DVT totale del sistema possa arrivare a 90 anni.

Lo stesso concetto è stato ripreso dal BWA (Bitumen Water- proofing Association) nel documento di dichiarazione ambientale EPD.

Si sottolinea inoltre il fatto che Index nelle stratigrafie consigliate nelle proprie pubblicazioni tecniche, quando cogenti, propone sempre le membrane certificate con DVT (Documento di Validazione Tecnica) dell’ITC-CNR (ex ICITE).

Il “DVT”, Documento di Valutazione Tecnica, ha lo scopo di facilitare l’utilizzo corretto del prodotto da costruzione da parte di progettisti ed imprese, sulla base dei dati tecnici contenuti nel Documento, così come di indirizzare ottimali processi di progettazione, installazione, posa e manutenzione.

Il DVT esprime un giudizio tecnico preventivo di qualità inerente all’idoneità all’utilizzo, in determinate condizioni, sulla base della considerazione di aspetti non coperti in regime obbligatorio.

Il DVT non sostituisce la marcatura obbligatoria CE, tutte le membrane con DVT comunque devono essere anche marcate CE, ma fornisce all’utilizzatore e al progettista un quadro tecnico di riferimento e una garanzia di qualità di valenza superiore alla semplice marcatura CE, sia attraverso una serie di prove di laboratorio più ampia di quelle previste dalle norme EN, sia attraverso l’ispezione dei lavori eseguiti.

 

Da quanto sopra si evince l’importanza del DVT nell’ottica del nuovo modo di costruire “sostenibile” dove la completezza dell’informazione tecnica garantisce la certezza del risultato nel tempo.

 Da quanto sopra si evince l’importanza del DVT nell’ottica del nuovo modo di costruire “sostenibile” dove la completezza dell’informazione tecnica garantisce la certezza del risultato nel tempo.

 
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